Perché i bambini non vaccinati non rappresentano alcun rischio per le loro controparti vaccinate

21 settembre 2017
HARVARD SUI VACCINI.
Un immunologo di Harvard ha scritto una lettera aperta per spiegare il perché i bambini non vaccinati non rappresentano alcun rischio per le loro controparti vaccinate.
Riportiamo qui di seguito l’articolo pubblicato su Vaxxter.com:

Onorevole Legislatore:
Mi chiamo Tetyana Obukhanych. Ho un dottorato in immunologia. Scrivo questa lettera nella speranza che correggerà diversi pregiudizi comuni sui vaccini per aiutarla a formulare una comprensione equa ed equilibrata, sostenuta dalla teoria dei vaccini accettata e dai più aggiornati risultati scientifici.

La domanda è:

- I BAMBINI NON VACCINATI COSTITUISCONO UNA MINACCIA MAGGIORE PER IL PUBBLICO RISPETTO AI VACCINATI?

Spesso si afferma che coloro che scelgono di non vaccinare i propri figli per ragioni di coscienza mettono in pericolo il resto della popolazione, e questa è la ragione per la quale si legifera onde porre fine alle esenzioni sui vaccini attualmente considerate dai legislatori federali e statali a livello nazionale. Dovrebbe però essere consapevole che la natura della protezione offerta da molti vaccini moderni - e che include la maggior parte dei vaccini raccomandati dal CDC per i bambini - non è coerente con una tale affermazione.
Ho sottolineato sotto i vaccini raccomandati che non possono impedire la trasmissione di malattie o perché non sono progettati per prevenire la trasmissione di infezione (piuttosto, sono destinati a prevenire i sintomi della malattia) o perché sono formulati per malattie non trasmissibili.
LE PERSONE CHE NON HANNO RICEVUTO I VACCINI MENZIONATI QUI SOTTO NON COSTITUISCONO MINACCE PIÙ ALTE PER IL GRANDE PUBBLICO RISPETTO A COLORO CHE HANNO FATTO IL VACCINO, E CIÒ SIGNIFICA CHE LA DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DEI BAMBINI NON IMMUNIZZATI IN UN AMBIENTE PUBBLICO SCOLASTICO POTREBBE NON ESSERE AUSPICABILE.

POLIO - Lo IPV (vaccino Salk con poliovirus attenuato) non può impedire la trasmissione del poliovirus. Il poliovirus libero è scomparso negli USA da almeno due decenni. Anche se il poliovirus dovesse essere reimportato da qualche viaggiatore, il vaccino per la polio con IPV non può pregiudicare la sicurezza degli spazi pubblici. Si prega di notare che l'eradicazione del poliovirus è attribuita all'uso di un vaccino diverso, OPV o vaccino per via orale (Sabin NdT) del poliovirus. Nonostante sia in grado di prevenire la trasmissione di poliovirus, l'uso di OPV è stato gradualmente eliminato negli Stati Uniti e sostituito con IPV a causa di PROBLEMI DI SICUREZZA.

TETANO – Il tetano non è una malattia contagiosa, bensì piuttosto acquisita da ferite profonde di punture contaminate da spore di Clostridium Tetani. La vaccinazione per il tetano (tramite il vaccino combinato DPT) non può alterare la sicurezza degli spazi pubblici; È DESTINATO A DARE SOLAMENTE PROTEZIONE PERSONALE.

DIFTERITE - Mentre intende prevenire gli effetti causati dalla malattia della tossina della difterite, IL VACCINO CONTRO LA TOSSINA DIFTERICA (INCLUSO ANCHE NEL VACCINO DPT) NON È STATO PROGETTATO PER PREVENIRE LA COLONIZZAZIONE E LA TRASMISSIONE DI CLOSTRIDIUM DIPHTHERIAE. La vaccinazione per la difterite non può alterare la sicurezza degli spazi pubblici; è altresì previsto SOLO PER LA PROTEZIONE PERSONALE.

PERTOSSE - Il vaccino contro la pertosse acellulare (aP) (l'elemento finale del vaccino combinato DTaP o DPT), ora in uso negli Stati Uniti, ha sostituito il vaccino della pertosse a cellula intera alla fine degli anni '90, seguito da una rinascita senza precedenti della malattia. UN ESPERIMENTO CON L'INFEZIONE DELIBERATA DI PERTOSSE NEI PRIMATI HA RIVELATO CHE IL VACCINO AP NON È IN GRADO DI PREVENIRE LA COLONIZZAZIONE E LA TRASMISSIONE DI BACILLUS PERTUSSIS. La FDA ha emesso un avvertimento in merito a questa rilevanza fondamentale.
Inoltre, durante la riunione del Consiglio dei consulenti scientifici presso i CDC (Centers for Disease Control and Prevention), nel 2013 sono emersi inoltre ulteriori dati allarmanti in merito alle varianti di pertosse [ceppi PRN-negativi]1, attualmente in circolazione negli Stati Uniti. Questi ceppi hanno acquisito un vantaggio selettivo e sono in grado di infettare coloro che ricevono il richiamo del vaccino combinato per difterite- tetano-pertosse; il che significa che le persone vaccinate nuovamente hanno maggiori probabilità di essere infette, e quindi contagiose, rispetto alle persone che non sono vaccinate.

INFLUENZA - Tra i numerosi tipi di Orthomixovirida Influenzae, il vaccino Hib copre solo il tipo B. Nonostante la sua sola funzione, quella di ridurre il trasporto Hib a livello sintomatico e asintomatico, l'introduzione del vaccino Hib ha inavvertitamente spostato il ceppo dominante verso altri tipi di H. influenzae (tipi da A ad F). Questi tipi hanno causato malattie invasive di elevata gravità e crescente incidenza negli adulti all'epoca della vaccinazione Hib dei bambini. LA POPOLAZIONE GENERALE È PIÙ VULNERABILE ALLA MALATTIA INVASIVA DI QUANTO NON FOSSE PRIMA DELL'INIZIO DELLA CAMPAGNA VACCINALE HIB. Per questa ragione, anche scientificamente, la discriminazione contro i bambini che non sono vaccinati per Hib non ha alcun senso.

EPATITE B - L'epatite B è un virus ematico. Non si diffonde in un ambiente di comunità, in particolare tra i bambini che non sono impegnati a compiere comportamenti ad alto rischio, come la condivisione di aghi o il sesso. Il vaccinare bambini per l'epatite B non può alterare in modo significativo la sicurezza degli spazi pubblici. Inoltre, l'ammissione alla scuola non è proibita per i bambini che sono portatori di epatite B cronica. IMPEDIRE L'AMMISSIONE SCOLASTICA PER COLORO CHE SONO SEMPLICEMENTE NON VACCINATI - E NEMMENO PORTATORI DELL'EPATITE B - COSTITUIREBBE DISCRIMINAZIONE IRRAGIONEVOLE ED ILLOGICA.

In sintesi, una persona che per motivi di coscienza, sceglie di non essere vaccinata con antipolio inattivo, difterite-tetano-petosse, epatite B, e Hib [vaccino esavalente], non apporta alcun pericolo maggiore alla collettività rispetto a chi è vaccinato. Pertanto, nessuna discriminazione può essere giustificata.

- Quanto spesso accadono gravi eventi avversi da vaccino?

SPESSO SI AFFERMA CHE LA VACCINAZIONE RARAMENTE PORTA A COMPLICAZIONI GRAVI. PURTROPPO QUESTA AFFERMAZIONE NON È SUPPORTATA DALLA SCIENZA. Un recente studio fatto in Ontario, Canada, ha stabilito che la vaccinazione, effettivamente porta a una visita di emergenza per 1 su 168 bambini dopo la vaccinazione dei 12 mesi, e per 1 su 730 bambini dopo il richiamo VACCINALE dei 18 mesi.
Poiché il rischio di un evento avverso che richiede una visita in Pronto Soccorso dopo vaccinazione sul bambino si è dimostrato così elevato, LA VACCINAZIONE DEVE PER FORZA RIMANERE UNA SCELTA PER I GENITORI CHE POSSONO COMPRENSIBILMENTE NON ESSERE DISPOSTI AD ASSUMERSI QUESTO RISCHIO IMMEDIATO PER PROTEGGERE I PROPRI FIGLI DALLE MALATTIE CHE SONO GENERALMENTE CONSIDERATE LEGGERE, O A CUI I LORO BAMBINI NON POTREBBERO MAI VENIRE ESPOSTI.

- Può esserci discriminazione contro le famiglie che si oppongono ai vaccini per motivi di coscienza, per impedire future epidemie di malattie virali trasmissibili, come il morbillo?

Gli scienziati impegnati nella ricerca hanno da tempo notato il "paradosso del morbillo". Cito dall'articolo di Poland & Jacobson (1994) "Non riuscire a raggiungere l'obiettivo dell'eliminazione dei casi di morte: paradosso apparente delle infezioni con MORTE NELLE PERSONE IMMUNIZZATE". Arch Intern Med 154: 1815-1820:
"IL PARADOSSO APPARENTEMENTE È CHE QUANDO I TASSI DI IMMUNIZZAZIONE CONTRO IL MORBILLO AUMENTANO A LIVELLI ELEVATI IN UNA POPOLAZIONE, IL MORBILLO DIVENTA UNA MALATTIA CHE SI PRESENTA NELLE PERSONE IMMUNIZZATE".
Ulteriori ricerche hanno determinato che dietro il "paradosso morbillo" c’è una frazione della popolazione chiamata “a bassa risposta al vaccino”. I pazienti con bassa risposta sono coloro che rispondono male alla prima dose del vaccino contro il morbillo. Questi individui poi montano una debole risposta immunitaria alla successiva vaccinazione e ritornano rapidamente al bacino dei "suscettibili" entro 2-5 anni, nonostante siano stati completamente vaccinati.
La re-vaccinazione non riesce a correggere una bassa reattività: sembra essere un tratto immuno-genetico. La percentuale di bambini con bassa risposta è stata stimata pari al 4,7% negli USA.

Studi di epidemie di morbillo in Quebec, Canada e in Cina attestano che i focolai di morbillo si verificano ancora, anche quando la conformità alla vaccinazione è nella massima fascia (95-97% o addirittura 99%).
In Italia invece giocano al lotto nel tentativo di identificare una migliore strategia vaccinale per questi soggetti, e se va male non è mai colpa del vaccino [siamo sarcastici; N.d.E].

Ciò è dovuto al fatto che anche nei pazienti con risposta elevata al vaccino, gli anticorpi indotti dal vaccino sono diminuiti nel tempo. L'IMMUNITÀ DEL VACCINO NON È UGUALE ALL'IMMUNITÀ A VITA ACQUISITA DOPO L'ESPOSIZIONE NATURALE A QUESTA MALATTIA.
E’ STATO DOCUMENTATO CHE LE PERSONE PUR VACCINATE CHE SVILUPPANO MORBILLO SONO POI CONTAGIOSE. INFATTI, DUE FOCOLAI DI MORBILLO IMPORTANTI NEL 2011 (IN QUEBEC, CANADA E NEW YORK, NY) SONO STATI REINTRODOTTI DA INDIVIDUI PRECEDENTEMENTE VACCINATI.
Considerati insieme, questi dati rendono evidente che l'eliminazione delle esenzioni vaccinali, attualmente solo utilizzate da una piccola percentuale di famiglie, non risolverà né il problema della rinascita delle malattie, né impedisce la reimportazione e l'esplosione di malattie precedentemente eliminate.

- La discriminazione contro gli obbiettori di coscienza è l'unica soluzione pratica?

La maggior parte dei casi di morbillo negli ultimi episodi epidemici statunitensi (compreso il recente episodio di Disneyland) sono adulti molto giovani o neonati, mentre nell'epoca della pre vaccinazione il morbillo si è verificato principalmente tra i 1 ed i 15 anni. L'esposizione naturale al morbillo è stata seguita da un'immunità permanente alla re-infezione, MENTRE L'IMMUNITÀ DATA DAL VACCINO DIMINUISCE NEL TEMPO, LASCIANDO GLI ADULTI NON PROTETTI DAI LORO VACCINI PRESI NELL’INFANZIA. Il morbillo è più pericoloso per i neonati e per gli adulti che per i bambini di età scolare.
Nonostante le elevate probabilità di esposizione nell'età pre-vaccinazione, il morbillo praticamente non è mai avvenuto nei bambini molto più giovani di un anno di età a causa del robusto meccanismo materno di trasferimento dell'immunità. LA VULNERABILITÀ DEI NEONATI MOLTO GIOVANI AL MORBILLO OGGI È L'ESITO DIRETTO DELLA PROLUNGATA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE DI MASSA PROLUNGATA IN PASSATO, DURANTE IL QUALE LE LORO MADRI, VACCINATE NELLA LORO INFANZIA, NON ERANO IN GRADO DI AVERE NATURALMENTE IL MORBILLO IN UNA SCUOLA TUTTA IMMUNIZZATA E STABILIRE A VITA L'IMMUNITÀ CHE SAREBBE STATA TRASFERITA ANCHE AI LORO BAMBINI IN MODO DA PROTEGGERLI DAL MORBILLO PER IL PRIMO ANNO DI VITA. Fortunatamente, esiste un sostegno terapeutico di riserva per imitare l'immunità materna, ora rovinata dalle vaccinazioni. I neonati, nonché altri individui vulnerabili oppure immuno-compromessi, sono idonei a ricevere immunoglobulina, una misura potenzialmente di emergenza che fornisce gli anticorpi diretti contro il virus per prevenire o mitigare la malattia dopo l'esposizione.

IN SINTESI:
1) A CAUSA DELLE PROPRIETÀ DEI VACCINI MODERNI, GLI INDIVIDUI NON VACCINATI NON PRESENTANO UN RISCHIO MAGGIORE DI TRASMISSIONE DI POLIOMIELITE, DIFTERITE, PERTOSSE E NUMEROSI CEPPI DI TIPO H. B. INFLUENZAE DI TIPO NON BOVINO, GLI INDIVIDUI NON VACCINATI NON PRESENTANO PRATICAMENTE ALCUN PERICOLO DI TRASMISSIONE DELL'EPATITE B IN UN AMBIENTE SCOLASTICO, E IL TETANO NON È AFFATTO TRASMISSIBILE;

2) ESISTE UN RISCHIO SIGNIFICATIVAMENTE ELEVATO DI VISITE IN PRONTO SOCCORSO DOPO LE PROGRAMMATE VACCINAZIONI INFANTILI, COSA CHE ATTESTA CHE LA VACCINAZIONE NON È PRIVA DI RISCHI;

3) i focolai di morbillo non possono essere interamente prevenuti anche se c’è una quasi perfetta copertura vaccinale;

4) è disponibile un metodo efficace per prevenire il morbillo e altre malattie virali nei neonati non vaccinabili e gli immuno depressi, l'immunoglobulina, per coloro che possono essere esposti a queste malattie.

QUESTI QUATTRO PUNTI CHIARISCONO NEL LORO INSIEME CHE LA DISCRIMINAZIONE NELLE SCUOLE O ASILI PUBBLICI NEI CONFRONTI DI BAMBINI NON VACCINATI PER OBIEZIONE DI COSCIENZA È COMPLETAMENTE INGIUSTIFICATA, POICHÉ LO STATUS DI VACCINO DEGLI OBIETTORI DI COSCIENZA NON PONE UN INDEBITO RISCHIO PER LA SALUTE PUBBLICA.
Sinceramente,
Tetyana Obukhanych PhD

Nata in Ucraina, Tetyana Obukhanych è venuta negli Stati Uniti per perseguire la sua istruzione. Nel 2006 ha discusso il suo dottorato di ricerca. Tesi in immunologia all'Università Rockefeller, New York, NY. Successivamente ha svolto stages di formazione post-dottorale in laboratori di immunologia accademici affiliati alla Harvard Medical School e alla Stanford University School of Medicine. Nel 2015 diventa Direttore Fondatore di Consenso Informato, dedicato alla salvaguardia del consenso informato nella vaccinazione e nell'educazione del pubblico sulle malattie infettive e sul sistema immunitario.
Spinta dal desiderio di capire perché aveva contratto malattie infantili per le quali era stata regolarmente vaccinata, l'immunologa Tetyana Obukhanych elabora un punto di vista che mette in discussione i presupposti e le teorie tradizionali del vaccino come strumento per l'immunità a vita.

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